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Itinerario dei santuari e della cultura di Aidone

Questo itinerario turistico inizia dalla piazza più importante dedicata Filippo Cordova (1° punto di interesse) illustre figlio di Aidone che fu uomo politico, deputato regionale ed anche ministro dell’agricoltura (1861-62) e della giustizia (1862). All’interno dello slargo si erge la Torre Adelasia: in origine era una delle torte di difesa erette lungo le mura che costeggiano le pendici occidentali del borgo normanno; oggi costituisce la torre campanaria dell’annessa chiesa di Santa Maria La Cava. L’attuale facciata, incompleta, e il frutto di un ambizioso progetto tardo seicentesco volta realizzare una basilica a tre navate. La Chiesa e anche un santuario dedicato a San Filippo apostolo: il simulacro del Santo, ritenuto miracoloso, è custodito in una cappella riccamente decorata di stucchi e oggetto di grande venerazione: il 1 maggio convergono in Aidone, per celebrarlo, ringraziarlo o impetrare grazie, pellegrini provenienti da tutti i comuni della provincia.

Di fronte alla chiesa inizia la via Mazzini che imboccandola, passando davanti alla sede della Proloco, percorrendola per intero e subito dopo 160 m a piedi scegliamo la strada alla nostra sinistra, la via Scovato, raggiungendo la Biblioteca Comunale di Aidone (2° punto di interesse). Ospitato nei locali dell’ex un convento dei carmelitani la struttura è dedicata al ministro del regno delle due Sicilie Gaetano scovato (Aidone 1782-Palermo 1868) che nel 1868 lascio i 9600 volumi, di cui era in possesso, al Comune natio affinché costituisse una biblioteca a lui intestata. Oltre ai preziosi manoscritti, ai due incunaboli ed a numerose cinquecentine, la biblioteca conserva una divisa di C. Benso Conte di Cavour che lo stesso statista aveva regalato all’amico Filippo Cordova e poi altre uniformi di Cordova e Scovazzo. L’edificio che ospita la biblioteca in origine era un convento annesso alla chiesa della Madonna del Carmelo.

Uscendo dalla biblioteca e proseguendo sulla destra, si imbocca la via Gianfilippo Calcagno e dopo circa 300 m si raggiungerà largo Truppia, sede del Museo Archeologico (3° punto di interesse). Ospitato nel convento dei Cappuccini e annesso all’omonima chiesa, il plesso custodisce reperti di oltre trent’anni di scavi a Morgantina, ordinati secondo criteri cronologici e tematici. La collezione è arricchita dalla stupenda dea di Morgantina (scultura greca del V secolo avanti Cristo) e dagli acroliti in marmo bianco di Demetra e Persefone. Della collana fanno parte anche gli argenti di Morgantina (raffinate opere d’argento e lamina d’oro di epoca ellenistica, III secolo avanti a.C.) che in ossequio agli accordi firmati nel 2006 sotto stati concessi in prestito a partire dal 2015, per quattro anni, al “Metropolitan museum of Art di New York”.

Uscendo dal museo si prosegue il tour girando a sinistra ed imboccando nuovamente via Gianfilippo Calcagno che, poco dopo, sfocerà su via Di Mattia. Da questa arteria si prosegue sino a sbucare su via Fratelli Palermo. Circa quattro minuti a piedi e a sinistra inizia il Corso Vittorio Emanuele (4° punto di interesse) dal quale è possibile ammirare l’incantevole panorama che sarà presente nel corso della passeggiata che, costeggiando la villa comunale, sfocerà nuovamente al centro di Aidone, su Piazza Umberto. A soli 500 m di distanza si trova la chiesa dedicata a San Leone Papa (5° punto di interesse) la più antica di Aidone, realizzata nell’XI secolo sull’antica costruzione risalente al VII secolo. La basilica è stata ricostruita dopo i danni strutturali causati dal terremoto del 1693 (dell’originario impianto normanno restano i contrafforti laterali e il portale).

Proseguendo l’itinerario per circa 180 metri, imboccando la via Roma che fa ad angolo con la Chiesa di San Leone Papa e continuando sino a Piazza Dante dalla quale sarà possibile ammirare il suggestivo panorama. Nello spiazzo si erge la chiesa di San Vincenzo Ferreri (6° punto di interesse). La struttura è caratteristica per la facciata bianca a punta di diamante che è molto rara in edifici religiosi. Ai lati della facciata sorgono due alti e slanciati cantonali in pietra arenaria (provenienti dalla contrada Montagna), in cui si trova lo stile plateresco diffusosi dalla Catalogna nella seconda metà del quattrocento.

Proseguendo per un centinaio di metri su via Roma avremo modo di apprezzare chiesa di San Lorenzo (7° punto di interesse) costruita nell’XI secolo su un’antica costruzione risalente al VII. La chiesa Matrice dopo gli ingenti danni subiti nel terremoto del 1693 fu ricostruita: dell’originario impianto normanno restano i contrafforti laterali e il portale. Con la ricostruzione furono aggiunte le cappelle laterali e il campanile, mai completato. Tracce dell’antica struttura sono visibili nei grandi conci parietali scoperti nella sacrestia, in corrispondenza dell’area absidale. All’interno si conservano suppellettili, arredi sacri, antichi paramenti, statue e tele in parte provenienti dal convento di Santa Caterina, tra questi oggetti, il reliquiario di argento a forma di braccio, contenente la reliquia di San Lorenzo, probabilmente portata da Roma da Marcantonio V marito di Isabella Gioieni. Fu proprio la famiglia Gioieni, alla quale apparteneva Isabella, ad introdurre il culto di San Lorenzo a seguito di un presunto miracolo.

Proseguendo per via Roma per circa 150 m la leggera salita condurrà al punto più alto di Aidone dal quale godere di una spettacolare visuale a 360° (8° punto di interesse). Qui si scorgono i ruderi del castello medievale dal quale era possibile controllare le più importanti vie di comunicazione della Sicilia centrale. La costruzione sembrerebbe risalire all’XI secolo, epoca normanna, ma non è escluso che possa essere stata preceduta da una fortificazione saracena. Il maniero è il fulcro della storia di Aidone, eretto dai baroni locali fu attaccato dalle truppe di Roberto D’Angiò e poi fortificato dal conte Enrico Rosso. Il castello fu anche il centro del feudo di Aidone dando ospitalità ai reali Maria e Martino I di Sicilia (1396).