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Un itinerario del gusto non è esattamente un percorso da adattare alle geografie dei luoghi, quanto una esperienza che raccoglie i saperi del territorio e li porta, attraverso profumi, colori e sapori, fino alla tavola e alla bocca. Eppure si tenterà di dare delle coordinate alle eccellenze del Distretto aidonese, inanellandole in una proposta di escursione.

Partendo da Aidone, vi è una sana e robusta gastronomia contadina, con salde radici nella tradizione è basata sui prodotti genuini della terra. La cucina locale, basata su ricette semplici e su una grande varietà di sapori, riesce a garantire ancora oggi la sicurezza dei prodotti della terra, nel periodo delle stagioni di pertinenza: degli orti provengono da ciò che cadi, cavolfiori e legumi, da usare come condimento per la pasta di grano duro, come i buonissimi maccarruni, Spaghettoni impastati con olio e uovo, o da accompagnare al pane di casa, cotto nel forno a legna. Da consumare fai gli antipasti, vi sono delle saporite frittura di verdure selvatiche, le olive bianche e nere, i pomodori secchi, e tutte le varie Conselve, sott’olio sottaceto, di melanzane, di cuori di carciofo.

Dai vigneti in piantati sulla collina, si traggono vieni frizzanti e profumati e degli oliveti si ottiene un gustose colpo solo extravergine. L’allevamento, soprattutto ovino, invece sostiene la produzione di questo se formaggi, quale tu ma è il primo sale, il formaggio pecorino, saporiti, come solo possono essere prodotti che rispettano i tempi e i modi della natura; ehi eccellente anche la ricotta fresca, da questa di fresco da adoperare per stuzzicando i piatti salati io per prelibati dolci, quali le cassatelle o gli sfingi. Sempre rimanendo in tema di dolci non ci dimentichiamo di citare i prelibati biscotti all’uovo e al vino, i buccellati ripieni di mandorle, ed i fichi secchi. Infine dai fichi d’India, particolarmente dolci già da gustare da soli, serviti ben freddi, come un vero e proprio gelato, si ottiene anche una deliziosa e profumata mostarda.

Il prodotto tipico per eccellenza ad Aidone è la cicerchia con la quale si realizza una polenta mediante l’utilizzo della farina ottenuta dai semi tostati e macinati, chiamata dalla gente del posto “frascatula”. La cicerchia il cui nome scientifico è Lathyrus sativus, È un legume appartenente alla famiglia delle fabaceae, ormai quasi del tutto scomparso dalle nostre tavole. A metà tra i ceci e le fave, assomiglia alla veccia e contiene nei suoi baccelli dei semi bianchi e tondeggianti, simili ai ceci ma più schiacciati, e si caratterizzano per il loro sapore dolce che ricorda quello dei piselli. La pianta viene seminata in primavera, all’inizio di aprile, e si raccoglie alla fine di luglio/inizio agosto. Non ha bisogno di cure particolari, cresce anche in condizioni difficili esista la siccità, si adatta ai terreni poco fertili e a temperature basse. Altro piatto simile alla “frascatula” è il maccu di granu nonché il primo piatto popolare ed eccezionale. Il pane d’origine protetta è la Pagnotta del Dittaino DOP che si può associare al formaggio anch’esso DOP, ovvero il giallo e profumatissimo Piacentino Ennese. Spostandosi più verso sud, i dolcissimi Ficodindia DOP di San Cono, raggiungibile da Piazza Armerina, mostreranno quali segreti può nascondere una scorza spinosa. Per una parentesi dolciaria, Caltagirone ci offre la Cubbaita e giuggiulena, due torroni non convenzionali che completano il percorso del gusto.
Il profumo della frutta porta alle saporite Pesche Settembrine IGP di Leonforte, presidio Slow Food e, in inverno, la ricca Arancia rossa di Sicilia IGP di Centuripe completerà il tris di frutta pregiata proposta dal Distretto.