Skip to content

Museo e sito archeologico Museo e sito archeologico Aidone

Una ricca collezione dei reperti rinvenuti a Morgantina è custodita ed esposta al pubblico nel museo di Aidone e testimonia le tappe più significative del cammino civile di una comunità sino a ieri poco conosciuta ed oggi salita alla ribalta dell’attenzione internazionale.
Il museo è stato inaugurato nel 1984, e si trova presso l’ex convento dei Cappuccini (XVII sec.) dopo che quest’ultimo era stato restaurato e trasformato per il suo nuovo uso. Segnaliamo al suo interno la testa dell’Ecce Homo (attribuita a un certo Frà Umile da Petralia) che presenta la particolarità di cambiare espressione a seconda dell’angolo di visuale. Non si può mancare di ammirare il meraviglioso altare maggiore in legno dorato.
Il museo ospita reperti provenienti da Morgantina e dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.).
Riportiamo in questa pagina le foto di alcuni reperti archeologici esposti nel museo.

Le Sale del Museo

L’ordinamento è cronologico e tematico. L’esposizione dei reperti è corredata da carte topografiche e pannelli esplicativi.
Sale I-II – Introduttive con pannelli documentari e vista sul chiostro.
Sala III – Insediamento preistorico e protostorico: contrada San Francesco e colle di Cittadella.
Sala IV – Morgantina in età arcaica: la Cittadella.
SalaV – La città ellenistico-romana: l’abitato di Serra Orlando, i santuari, le necropoli.
Sale VI-VII-VIII-IX – Sezione numismatica (in allestimento).
Sala X – Storia degli scavi (in allestimento).
SalaXI -Plastico di Morgantina. Quadri del XVIII e XIX secolo.
Sala XII – Sala dei pithoi e delle vasche fittili.
Sale XIII e XIV (piano rialzato) – La vita quotidiana a Morgantina: le attività produttive, l’ambito domestico, i culti, gli spettacoli.

La Dea di Morgantina

La statua, alta m. 2,20 si presenta con il corpo molto armonioso ed evidente sotto il panneggio. Il colore dato in antico resta in poche tracce di rosso, blu e rosa. Per le parti nude del corpo, viso e braccia, è stato utilizzato marmo bianco dell’isola di Paro, per impreziosirla ulteriormente. La tecnica di lavorazione che abbina materiali di diversa consistenza e provenienza è la “pseudo-acrolitica“, già sperimentata in Magna Grecia e soprattutto in Sicilia, anche per la realizzazione delle metope del tempio e di Selinunte (450 a.C.).

Il rendimento del corpo e del panneggio rivela profonde influenze dello “stile ricco” e fa pensare ad un artista diretto discepolo di Fidia, operante nella Magna Grecia, chiamato per la sua fama in Sicilia per scolpire Dee nei santuari di maggiore rinomanza, sull’esempio della madrepatria Grecia. Rifinita da tutti i lati, la statua fu realizzata per essere esposta al centro di un ambiente, a tutt’oggi non identificato e che si spera, con future ricerche, di poter attribuire alla storia dei culti delle colonie greche di Sicilia.

Gli Argenti Ellenistici

Probabilmente questi 15 pezzi d’argento risalenti al III sec.a.c. quando Morgantina facevano parte del piccolo e ricco Regno di Re Gerone II (275-215 a.c.) che godeva di una ricchezza notevole per l’aumento del prezzo dei cereali (grano,orzo) e dell’olio e vino.
Questo tesoro di Morgantinarappresenta per la sua unicità la testimonianza della fiorente civiltà della nostra SICILIA nel III sec.a.c. quando il geniale ARCHIMEDE difese SIRACUSA dalla potente ROMA e MORGANTINA si ribellò al giogo romano subendo la dura repressione e distruzione nell’anno 211 a.c. ad opera del Pro-Pretore Marco Cornelio CETEGO.

26734905312_549b4c4d2e_o

Acroliti di Demetra e Kore

Gli acroliti sono statue realizzate solo nella testa, nei piedi e nelle braccia o mani; tutto il resto veniva fatto con materiale meno pregiato o deperibile, quale il legno, e coperto da vesti.
Gli acroliti in marmo bianco di Demetra e Persefone (VI secolo a.C.), provenienti dal Bayly art museum della Virginia University, dal dicembre del 2009 sono custoditi nel museo di Aidone.

Acroliti di Demetra e Kore-

Morgantina

Morgantina è un’antica città sicula e greca, fu riportata alla luce nell’autunno del 1955 dalla missione archeologica dell’Università di Princeton (Stati Uniti). Gli scavi sinora compiuti consentono di seguire lo sviluppo dell’insediamento per un periodo di circa un millennio, dalla preistoria all’epoca romana. L’area più facilmente visitabile, recintata dalla Sovraintendenza, conserva resti dalla metà del V alla fine del I secolo a.C., il periodo di massimo splendore della città.
Da questo sito provengono importantissimi reperti archeologici come la Venere di Morgantina, attualmente custodita presso il museo archeologico di Aidone cui è giunta il 17 marzo 2011 dopo il contenzioso fra Italia e Stati Uniti dove era esposta presso il Getty Museum a Malibu, e il Tesoro di Morgantina, anch’esso restituito.
La città antica sorgeva su un ondulato e allungato pianoro, scosceso ai fianchi e culminante nel monte Cittadella (578 m s.l.m.) Posto a sbarramento della valle del Simeto e dei suoi tributari, il sito controllava una vastissima zona, delimitata dalle Madonie e dall’Etna a nord, dal mar Ionio a est, dagli Erei meridionali a sud e a ovest. Si trattava di un passaggio obbligato delle vie di comunicazione tra la costa orientale e l’interno della Sicilia. Ai suoi piedi la fertile pianura del Gornalunga e i ricchi pascoli che lo circondano alle spalle, costituivano un ulteriore vantaggio per l’insediamento.

teatro morgantina-