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Poche notizie si hanno della città di Piazza prima della sua distruzione operata dal re normanno Gugliemo I d’Altavilla nel 1161, tuttavia la storia della città si arricchisce di informazioni provenienti dalle recenti campagne di scavo archeologico in contrada Casale e fa comprendere come davvero essa si basi, oltre che sulle fonti storiche e letterarie, anche sulle testimonianze che emergono dal sottosuolo.

Si conoscono, di questo periodo (1140) quando era re di Sicilia Ruggero II d’Altavilla, le descrizioni del geografo e botanico arabo Al Idrisi il quale narrava che Iblatâsah è un ben munito fortilizio, da cui dipende un vasto contado con terre da semina benedette. Famoso è il suo mercato, abbondanti le derrate, gli alberi, la frutta.

piazza armerina

Secondo tale descrizione Piazza non doveva essere ancora una città, ma un fortilizio che controllava un vasto territorio, abitato da gente bellicosa e orgogliosa facente parte del grande feudo aleramico assieme a Butera e Paternò. Ciò spiega in parte la politica antisaracena che allineerà Piazza alla ribellione baronale di Ruggero Sclavo contro Guglielmo I e che la porterà alla rovina.

La storia di Piazza dopo la ricostruzione continua a collegarsi alla storia del regno normanno. Alla morte di Guglielmo I avrebbe dovuto succedere il figlio Ruggero, ma questi era morto in circostanze non chiarite, durante una sommossa del 1160 e il suo cadetto Guglielmo, di appena 13 anni, non poté farlo autonomamente. Assunse la reggenza per cinque anni la regina madre Margherita, principessa navarrese di origine normanna che ebbe a governare un periodo molto agitato dalle continue dispute nell’aristocrazia che era tenuta lontana dal potere centrale.

Il periodo svevo cominciò nel 1194 con Enrico VI, continuò con Federico II dal 1198 al 1250 e si concluse nel 1266 con Manfredi. Piazza era in quel tempo, dopo Palermo e Messina, una delle tre più importanti città del regno. A questo periodo appartengono la chiesa del priorato di S. Andrea, quella del Patrisanto nella facciata prospiciente alla piazza, la Commenda dei Cavalieri di S. Giovanni, la chiesa di S. Martino nei portali laterali. Federico II confermò Piazza “città demaniale” e, nel 1234, la fece sede della “Curia Generale di Sicilia”, a cui potevano ricorrere i cittadini dell’Isola contro i funzionari dello stato, inoltre il sovrano nel 1240 la invitò al Parlamento di Foggia tra le undici città demaniali della Sicilia.